Siamo partiti come sempre di venerdì il 27 giugno, alle 8.oo da Livorno il giorno prima della partenza è sempre concitato, fai le valigie, decidi quante e quali portare, prepara la valigia della tecnologia (come la chiamo io), lo zaino degli attrezzi (prese, prolunghe, adattatori, chiavi inglesi, brugole, ect ect), nonostante si sappia dove si va e quello che si trova, caricata l'auto (rigorosamente ad incastro tutto preciso per viaggiare nel modo migliore) una pizza veloce e poi ci si butta a letto ...la sveglia suona alle 4.00 un caffè rapido una doccia la volo e si parte, (sono sempre le 5 e mezzo), passaggio al bancomat per prendere quei due spiccioli che servono per il viaggio, altra tappa al distributore per mettere 20 euro di gasolio nel serbatoio dell'auto (il pieno lo faccio a bastia costa 20 centesimi meno al litro) e via in autostrada, sono un centinaio di km tra la spezia e livorno, l'euforia di ritornare "a casa" così come diciamo io mia moglie e mio figlio quando parliamo della Corsica è tanta, quest'anno poi è in previsione di cominciare a cercare una casa da comprare quindi siamo ancora più euforici..... dopo pochi km di auostrada l'euforia svanisce... mi sembra di aver preso un insetto e invece no è un sasso... cavoli mi ha scheggiato il parabrezza...la storia comincia male.... arrabbiato come un orso proseguo sperando che la scheggiatura (mi costerà 310 euro di sostituzione del parabrezza al rientro in italia) non si espanda...... arriviamo a livorno verso le 7.20 praticamente il piazzale è vuoto mi fanno salire immediatamente e alle 7.45 (ma non dovevano essere le 8.00) si parte....... il viaggio è tranquillo mare una tavola, se si esclude la solita ballata nella prima ora davanti a livorno (ma oramai siamo abituati), se devo essere sincero è anche noioso oramai noi insieme ad altri che come noi da anni percorrono la tratta ce ne stiamo nel salone a giocare con i tablet o a leggere un libro....... alle 12.00 siamo a Bastia si sbarca......
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si esce dal porto di livorno |
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la moby ci precede |
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il gabbiano ci accompagna nel nostro viaggio |
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si sbarca |
La fermata a Saint Florent è il primo assaggio per respirare un po di aria di corsica (bastia è una città e non ha più l'anima puramente corsa) il primo posto turistico che si incontra su questo percorso ma è anche il posto probabilmente più vip della zona (visti gli yacht ancorati fa concorrenza a Portovecchio), tanto epr cominciare diciamo che ha un bel parcheggio, a pagamento vicino al molo con prezzi umani, utilissimo per chi vuole fare una visita mordi e fuggi oppure fermarsi a prendere un caffè per interrompere il viaggio, poi che ha un molo dove si possono vedere le barche dei pescatori e spesso e volentieri cosa assai rara ovunque i pescatori che stendono le reti, il paese ha mantenuto l'impronta ligure con la cittadella in alto e il paese arroccato sotto, con le case che sono costruite in modo da formare una sorta di barriera difensiva in poche parole le case servivano nei secoli scorsi sia da abitazione ma pure da difesa contro le incursioni barbaresche non avendo su quel lato alcun approdo e chi si avventurava nella porzione di mare poteva essere preso d'infilata sia dalla cittadella che dalle case..... Continuando il giro del paese "vecchio" degna di nota la piazza sotto la cittadella e la fontana per il resto come in ogni posto turistico negozi di souvenir e ristoranti, personalmente non ritengo saint florent un posto idoneo a passarci delle ferie lunghe la mancanza o meglio la presenza di poca spiaggia limita molto, certo vicino ci sono le spiagge di lodo e saleccia, fra le più belle della corsica però il costo a mio parere esagerato, 30€ a testa per il viaggio in fuoristrada e 16 con le popeye il traghetto, rendono estremamente dispendioso recarcisi tutti i giorni, va bene che in ferie uno non sta attaccato al centesimo ma spendere 50 euro (in 3) al giorno solo per andare in spiaggia mi sembrano eccessive. Il giro del paese è rapido nell'attesa che nel bar dove andiamo sempre si liberi un tavolino all'aperto tanto per vedere che nulla è cambiato e visto che un tavolo è libero ci sediamo epr mangiare qualcosa, che in definitiva più di un pranzo è una colazione (caffè all'italiana, aranciata, un paio di tramezzini un gelato) una mezz'ora di relax seduti al tavolo leggendo il corse matin (tanto per sapere due notizie locali) e si riparte, notiamo però un dato stupefacente l'assenza quasi totale di francesi continentali, italiani, tedeschi, auto dell'est ma auto francesi che non abbiano la targa 2b o 2a (Bastia ed Ajaccio) praticamente niente e la cosa ci sembra strana si che lo scorso anno in concomitanza al nostro arrivo c'era la partenza del tour de france e quindi molta più gente del solito ma quest'anno non c'è proprio nessuno, mentre passeggio per ritornare all'auto leggo di sfuggita un cartello che rifersicfe che un determinato tipo di merce è terminata non per volontà del negozio ma per cause diverse, la cosa mi incuriosisce e mi sembra strana come è strana l'aria che si respira (preoccupazione) interpreto questi due segnali come un segnale che la crisi economica si sta facendo sentire anche in francia (sono diversi anni che amici corsi me lo dicono che anche in francia cominciano ad esserci problemi) ..... tranquilli e rilassati ci prepariamo al passaggio del desert des agriates
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yacht a saint florent |
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reti da pesca |
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ancora reti e barche da pesca |
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barche di pescatori |
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barca a vela per la pesca |
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vista dalla parte della saleccia |
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vista sul cap corse |
IL DESERT DES AGRIATES
sono quasi le 16 e ripartiamo da Saint Florent per gli ultimi 50 km che si possono fare in un oretta ma che fino a una ventina di anni fa (anche meno) era un viaggio "avventuroso" visto il tipo di strada, stretta e tortuosa, al punto che un anno era il 1991 in un paio di curve incrociando in una curva un veicolo dovemmo metterci a far manovra per passare entrambi (io avevo la uno e l'altro una r5 manco da dire che avevamo due stationwagon), oggi la strada è bella larga e anche le curve xono state allargate in modo che anche in fase di incrocio con veicolo molto grossi (tir) non ci sono problemi, l'unico problema che si ha affrontando questa zona è quello del guasto meccanico in quel caso i problemi sorgono e molti e seppure quando si parta per un viaggio o per le vacanze uno controlla sempre tutto un po di apprensione si ha sempre, ma quel po' di apprensione è subito spazzata via dallo spettacolo che si presenta il lontananza ..... vedere il mare che fa capolino tra quei picchi aridi e sassosi è uno spettacolo e sapere che da quelle parti ci sono spiagge tipo lodo, saleccia, ghignu malfalco (queste due ancora più selvagge e quasi irrangiungibili) fa venir voglia di lasciare l'auto in una delle tante piazzole che costeggiano la strada (in realtà in molti casi è il tracciato dismesso della vecchia strada) e avventurarsi a piedi verso quei paradisi, la voglia viene ingigantita quando in prossimità di uno dei tanti sentieri che portano al mare (distante 10 12 km) vediamo sbucare un'allegra brigata di "folli camminatori" che scarponicini ai piedi cappello regolamentare (il sole negli agriates non perdona) e zaino in spalla stanno facendosi a piedi i 45 km del percorso che porta da saint florent a ostriconi (li rincontrerò alcuni giorni più tardi molti a molti km di distanza impeganti in altre imprese), ora di per se la camminata non comporta assolutamente rischi (se fatta fisicamente preparati e con le dotazioni giuste) è la possibilità sbagliando sentiero oppure non notando un cartello coperto dalla vegetazione di trovarsi in zona militare che potrebbe non essere piacevole, infatti quasi tutto il percorso se nella parte verso il mare è tranquillamente "fruibile" nella parte a monte è territorio di addestramento dei militari.... e non è difficile trovare camionette della legione straniera che stazionano e sinceramente a vere a che fare con alcuni di quei soggetti (non tutti anzi molti sono affabili e cortesi presi però in altri contesti) è simpatico come avere una manciata di sabbia nel costume asciutto...... Il viaggio continua abbiamo superato da un po il posto da cui partono i fuoristrada per le spiagge, abbiamo superato il bivio per il paese di san Pietro di tenda i vari luoghi (con una due case a volte dolo un rudere) come oggio, occi , bocca di Petraiolu fino a che dopo uno strappetto si giunge ad un bivio con uno spiazzo e dove un cartello indica che si è arrivati nella verde e lussureggiante Balagna è Bocca di Vezzu lo spartiacque tra il terreno arido montagnoso e sassoso degli Agriates e il verde dei
monti della Balagna, è una cosa che si nota a vista, bastano pochi metri e il panorama è già diverso, in lontananza i monti (ancora con la neve e il ghiaccio visto che superano tutti abbondantemente i 2000 mt) mentre si è contornati da macchia mediterranea.... la discesa è veloce verso la rn 197 quella che porta a calvi, e al mare, sono pochi km (una decina) dove conoscendo la strada e in assenza di traffico si fanno anche delle belle velocità come il ciclista davanti a me che nonostante debba mantenere la sua ds riesce a superare ampiamente gli 80 km/h rendendomi difficile il sorpasso, quando riesco a farlo mi accorgo che non è che l'ultimo di una serie e quello che camminava meno di tutti.... 5 minuti e siamo sulla nazionale, i km passano veloci (il limite è a 90 km/h) i bivi per Ostriconi, Lozari, passiamo da l'Ile rousse che dall'indomani sarà per 15 giorni la nostra base, e proseguiamo per calvi, non prima però di aver fatto un salto dal benzinaio e a salutare i ragazzi del ristorante dove andiamo a cena di solito, entrando in paese però notiamo anche qui come a bastia un traghetto della sncm il pascal paoli attraccato senza che ci si nessuna auto in attesa di imbarco, o meglio ci sono ma stanno salendo tute sulla corsica ferries, e anche qui come a saint florent auto con targa francese continentale poche pochissime..... la visita agli amici è rapida dobbiamo essere a calvi per le 17 e sono le 16 passate, mancano 25 km e dobbiamo fermarci a comprare tutto quello che non abbiamo portato sapendo che l'avremmo trovato qui.....
i 25 km da l'ile rousse a calvi sono un susseguirsi di emozioni, siamo arrivati finalmente, passiamo davanti al bivio epr bodri la nostra spiaggia e notiamo che per quest'anno il prezzo del parcheggio non è aumentato ben...2,50€ al giorno un'inezia, proseguiamo, per algajola lumio e in poco ci troviamo a camp raffalli, la caserma della legione 5 km da calvi una sosta al super u velocissima e alle 17 precise siamo al residence Tramariccia dove alloggiamo per la notte... il tempo delle pratiche formali la consegna delle chiavi e via al bungalow che guarda che fortuna è vicinissimo alla piscina..... decisione rapida un tuffo e poi un oretta di riposo prima di andare in paese a cena.........
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arrivando verso l'ile rousse |
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cale e calette |
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la pascal paoli nel porto |
CALVI
dopo un tuffo in piscina riposino ristoratore e una doccia nel residence è arrivato il momento di andare in paese per mettere qualcosa sotto i denti visto che in tutta la giornata avevamo fatto degli spuntini ma non un pranzo decente, quindi risalire in auto e ripartenza ala volta della più genovese delle cittadine della corsica del nord, qui c'è da aprire una parentesi...... quando si arriva a Calvi il cartello indica pomposamente la città di Cristoforo Colombo e la cosa se da una parte stupisce non deve indignare più di tanto noi italiani, visto le controverse e purtroppo incerte notizie sulla nascita (data e luogo) del navigatore è possibilissimo che sia nato a Calvi e che sia stato registrato a Genova da cui Calvi dipendeva facendo parte della repubblica genovese, fatta questa dovuta precisazione a cui aggiungo anche nella cittadella c'è una casa con tanto di targa che indicherebbe la casa in cui è nato, possiamo cominciare a parlare di Calvi, la perla del nord (così come Bonifacio è quella del sud, la prima cosa che colpisce è il sentire parlare le persone giovani in dialetto un dialetto comprensibilissimo da noi italiani (non parlo da me ligure perché quando mi trovo in difficoltà uso il mio e riesco a capirmi perfettamente), la seconda cosa che colpisce è che rispetto al sud i negozi di souvenir non mostrano traccia del Piccolo Corso difficilmente di troveranno busti, statuine, quadri raffiguranti Napoleone, sinceramente ho cercato in tutti questi anni di capire il perché ma le risposte che ho ottenuto sono talmente tante e molteplici che sono arrivato a darmi una motivazione tutta mia, anzi un paio, la prima è a causa della rivalità fra Ajaccio e Bastia, la seconda è che al Nord (patria di Pascal Paoli) e a calvi (roccaforte genovese) abbiano mal digerito il tradimento e la francesizzazione di Napoleone meno che al sud, ma questa ripeto è una mia interpretazione.
Riprendendo a Parlare di calvi c'è da dire subito che è uno dei pochi luoghi turistici della corsica che una persona può raggiungere tranquillamente senza auto per due motivi, il primo che ha un porto dove settimanalmente partono dei traghetti, il secondo è sbarcando a bastia e utilizzando il treno il che in uan regione come quella corsa dove l'auto è basilare non è poco, la città di divide in due parti la aprte alta con la cittadella (difficilmente visitabile a causa della presenza di una caserma della Legione Straniera) e la parte bassa lungo il porto, ed è qui dove noi ci dirigiamo senza esitazione, parcheggiamo l'auto nel grosso parcheggio retrostante il monumento ai caduti e ci avviamo nel cuore della città bassa, qui si trova l'anima turistica di calvi, è tutto un susseguirsi di ristoranti, carugi, negozi da alcuni ristoranti si sente uscire musica rigorosamente corsa, piacevole da sentire la strada, discende fino alla stazione dei treni, da dove si può attraverso le scale accedere al molo, e lì comincia la seconda parte della passeggiata, da una parte yacht (calvi è il più importante porticciolo turistico e il più grosso) dall'altra locali, bar, ristoranti, gelaterie, noi se invece non si vuo, scendere al porto si può risalire per qualche metro e arrivare sulla strada principale (questa percorsa dalle auto mentre le altre sono pedonali) da dove girando a dx si ritorna al parcheggio distante 300m mentre se si gira a sx costeggiando le prime piagge si ritorna verso l'ile rousse. Noi optiamo per la soluzione intermedia conosciamo il locale dove andare e quello che vogliamo mangiare ed infatti ci fiondiamo al ristorante lasciando epr il dopo cena la passeggiata al molo (con relativo gelato), il piatto che ordiniamo è semplice sono moules a la mariniere avec frites ovvero muscoli scottati con patatine fritte.... chi non è ligure non può sapere cosa sono i muscoli o moules ma sono quelle che nel resto d'italia vengono chiamate cozze, la particoalrità di questo piatto è che vi portano una pentola di coccio dove dentro son stati scottati e bolliti con vino prezzemolo e cipolle 1 kg di muscoli corsi, lascio immaginare a chi legge la montagna di gusci che a fine pasto una persona ha davanti, posso garantire che nonostante provenga da una zona di produzione mi resta difficile non ammettere che sia come prezzo sia come quantità sia come elaborazione quelli che sto mangiando siano ottimi e migliori di quelli a cui sono abituato a casa, purtroppo come si può leggere dalla mia recensione quest'anno il servizio ed il livello del locale è notevolmente peggiorato, come spesso succede quando fra chi cucina e chi serve non c'è sinergia ma disaccordo, ma quelli sono problemi loro, a malincuore decidiamo che a fine vacanza non saremmo tornati lì a cena..... sazi e vogliosi di fare una bella camminata lungomare, ci avviamo per il caruggio fino al molo, di lì tonificati da una brezzolina (che nei giorni successivi diventerà un vento fortissimo) ci facciamo la passaggiata lungo il molo, regolamentare sosta gelato e sosta ancora più deliziosa per fermarci ad ascolatare avanti ad un locale tre artisti corsi che cantando canzoni popolari coinvolgono tutti corsi e non in uno spettacolo veamente bellissimo, però oramai sono già le 23 e la giornata è stata lunga bisogna andare a dormire perché la vera vacanza comincia domani
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la cittadella |
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ancora la cittadella |
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l'ingresso al porto |
L'ILE ROUSSE
cominciamo a dire che questa piccola cittadina balneare prende il nome da a Pietra un'isolotto di pietra rossa sormontato da una torre genovese unito da un ponte alla terraferma, e oggi sede del porto di imbarco dei traghetti, quando nel 2012 ricapitai per caso in questo paese stentai a riconoscerlo, il numero immenso di nuove costruzioni l'avevano stravolto, poi piano piano mi sono reso conto che solo i dintorni sono cambiati ma l'anima del paese è sempre la stessa, se mi viene passato un termine alla mano, gente squisita ospitale ed educatissima......
L'anima del paese è la piazza Pascal Paoli (sempre lui u babbu) fondatore della cittadina, e dove troneggia un monumento a lui dedicato, qui potrete trovare il sabato il mercatino del sabato (banchetti che vendono di tutto dall'antiquariato alle scarpe, a pizzi, vecchi oggetti corsi, ect,), mentre durante la settimana diventa il terreno di gioco degli amanti della petanque (le bocce) il tutto mentre ai lati della piazza si può bere qualcosa nell'attesa di andare a cena in uno dei tanti bar/brasserie/gelaterie/creperie/ristoranti presenti, la piazza è anche la base di partenza del trenino turistico che porta i turisti in giro epr il paese...... particolare parte solo quando è pieno non ad orari, vicino il parcheggio a pagamento (uno dei due, mentre ne sono rpesenti altri due immensi gratuiti) la piazza fiancheggia parte della apsseggiata a mare e "confina" con la aprte commerciale del paese, qui si trova la prima bellezza un loggiato bianco dove tutte le mattine si svolge il emrcqato del pesce e dei prodotti locali, certo per gli olfatti raffinato quel mescolarsi di odori di lonzu, coppa, figatellu con polpi, e pesce vario non è il massimo ma per chi vive la corsica a 360 gradi questi odori ne fanno parte, da questa piazza partono due caruggi che finiscono entrambi alla torre davanti al sede del comune (a casa communa) è tutto un susseguirsi di negozi e ristoranti, ma non solo anche casette con balconcini fioriti, fichi d'india che escono dai muri, scale abbellite e ben tenute, insomma una vista piacevole, alla fine delle due strade si può attrversare la ferrovia e accedere o alla piazzetta con il monumento dedicato ai caduti della grande guerra (è impressionante leggere il numero dei caduti in rapporto alla popolazione dell'epoca) o alla promenade della marinelal (il lungomare) oppure andare verso la stazione feroviaria del trinighellu (o tram della balagna) un trenino che porta a calvi facendo sosta in tutte le spiagge della zona con fermate a richiesta, e di li alla Pietra e al porto. Bene raccontata l'anima della cittadina torniamo alla nostra giornata, partiti priam delle 10 da Calvi ci siamo fatti quei 25 km in completo relax l'appuntamento per la consegna delle chiavi era alle 16 quindi c'era tutto il tempo di goderci la giornata, appena arrivati a L?ile Rousse siamo andati direttamente al parcheggio della stazione (gratuito) e di lì ci siamo fatti la passeggiata per il paese, fino a piazza Paoli dove abbiam trovato il mercatino, giro rapido per le bancarelle e primoa cquisto in terra corsa ...un paio di zoccoli per mia moglie.... poi un salto a vedere la fontana alimentata ancora da una pompa a mano (come nei secoli scorsi) e visto l'orario e il caldo un aperitivo al cafe des platanes è dovuto, cosa che abbiamo regolarmente fatto trattenendoci un oretta buona, poi tranquillamente ci siamo riavviati all'auto per andare a fare la prima spesa al centro commerciale di Fogata (che era il luogo dell'appuntamento)...... alle 16 ci siamo visti con l persona che ci ha portato all'appartamento in un residence un 300 mt più in basso (all'incirca a 5 minuti dalla spiaggia de l'ile rousse), l'appartamento al 3° piano di una costruzione abbastanza recente è stupendo vista mare, terrazza ottima epr la colazione, 4 vani e cosa inusuale per la zona bagno con doccia e bidet...... le operazioni di scarico dell'auto portano via una buona mezz'ora come una buona mezz'ora la impiego a montare su tutta la tecnologia che mi sono portato.... nonostante inc as ci sia la tv io mi porto sempre la mia, con dvd, playstation, pc portatile che vengono usati alla sera quando stanchi dal amre non abbiamo voglia di uscire...... Finiamo il tutto verso le 19 giusto il tempo di una rapida doccia (per quanto rapida può essere la doccia fatta in sequenza da persone) e usciamo epr andare dai "ragazzi" come chiamiamo noi il posto dove di solito ceniamo, la cena ottima entrecotè e frites (carne locale corsa molto tenera e buona) vino bianco corso, gelato, caffè e limoncello (il tutto epr meno di 60 euro) e poi la passeggiata lungo il mare mentre il sole tramonta (sono le 21.30 e c'è ancora chiaro) giusto per alleggerirsi e poi si ritorna a casa domani si va al mare Bodri arriviamo
BODRI
questa spiaggia è insieme alle varie, roccapina, lodo, saleccia, palombaggia, Rondinara una delle cartoline dell'isola, non per niente anche chi non l'ha mai frequentata la conosce.... e si è una delle spiagge che appena uno si imbarca sulla Ferries si trova proposta da cartelli e poster vari, detto questo iniziamo a dire che la spiaggia è a circa 1 km dall'ultima rotonda de L'ile rousse in direzione calvi, quella di fogata, rimane nel comune di Corbara ed è come la sua spiaggia gemella ghjunchjtu un'oasi protetta, e questo la dice già lunga sulla qualità del mare...... ritornando alla localizzazione della spiaggia superata la rotonda si incontra l'omonimo campeggio, si supera e dopo un paio di centinai di mt si trova il bivio sulla dx si scende e si arriva al parcheggio ampio soleggiato, dove per la modica cifra di 2.50 al giorno si può lasciare l'auto, di lì a piedi si eprcorrono circa 300mt e si giunge sulla spiaggia.
La spiaggia è ampia e lunga chiusa da due scogliere arrivando si hanno due opzioni o si entra direttamente dalla postazione dell'assistenza i bagnanti (vicino al bar) oppure di prosegue sulla dx bordeggiando delle dune di sabbia e si va all'estremità opposta (quella a mio parere più bella) con una scogliera ed alcune calette oltre ad un sentiero che riporta a l'ile rousse.... l'unico neo (per tanti ma non per me che non ci faccio caso) è che in questa zona i bagnanti sono mescolati tra vestiti e naturisti (tra l'altro molto discreti) detto questo e impiegata la canonica mezz'ora per attrezzarmi, (ombrellone, tenda da mare, stesi gli asciugamani e tutto il resto) decido di andare a fare la prima nuotata della stagione, l'acqua è fresca, e sulla spiaggia una massiccia presenza di posidonia fa capire che l'inverno non è stato tranquillo (ma non lo sarà neppure l'estate per il vento) diversi cormorani banchettano con i pesciolini, mentre decido di farmi un giro ad ammirare i fondali visto che quest'anno il mare ha un po' cambiato il profilo della costa sommergendo alcuni scogli o forse è solo che oggi c'è la marea più alta...... lo spettacolo che le rocce e i raggi del sole offrono è fantastico, il fondale è variopinto, colonie di pesci nuotano allegramente, per nulla disturbati dalla mia presenza, molti ricci fanno capolino tra le alghe e la vegetazione sottomarina, più volte maledico il fatto di non aver più portato il fucile perché oggi sarebbe stata una giornata proficua..... l'anno prossimo lo porto insieme alla canna da pesca....... ad un certo punto il mare comincia a crescere e per chi come me c'è nato e cresciuto l'alzarsi delle onde è il segnale che è meglio uscire perchè si sta mettendo a burrasca, basta poco per capire che domani sarà una giornata ventosa, e che la spiaggia sarà epr pochi "intimi" o temerari che sfideranno eolo.... noi saremo fra questi.....
IL giorno successivo il 30 di giugno è un giorno triste a parte la pioggia caduta nella serata precedente, il mare si era alzato e lo aveva preannunciato, sulla spiaggia di Bodri succede quello che nessuno vorrebbe mai veder succedere e cioè che una persona non torni a riva...... purtroppo pr somma sfortuna oltre ad essere una giornata con il mare "inc@zzoso" è anche l'ultimo giorno senza assistenza fissa ai bagnanti quindi è successo l'irreparabile, ad essere sincero non ci siamo accorti di nulla perchè quando è successo o eravamo già andati via oppure eravamo acnora in spiaggia ma all'estremità opposta e quindi resta difficile vedere chiaramente quello che succede, specie con il mare agitato...... Visto che il mare non accenna a calare decidiamo nel primo pomeriggio di fare un giro nell'entroterra destinazione Sant'antonino uno dei paesi più antichi e meglio posti dal punto di vista dello spettacolo paesagistico, passandio da Corbara, poi Pigna, Aregno ed infine questo paese arroccato su uin cuczzolo con una stupenda veduta sia sul mare (Algajola) sia sui monti: Il bello di questo luogo è che nel paese in auo non ci vai, se vuoi girarlo lo giri a piedi e alla sera te ne torni a casa, perchè non c'è un posto per dormire, ristoranti un paio ma alberghi nulla, in alternativa al giro a piedi c'è quello a dorso di asino (bellissimo per i bimbi), per arrivare in cima al paese dove c'è la terrazza panoramica passi per volte scavate nella roccia che sembrano più caverne e epr scalinate in sasso anche queste scavate nella roccia, ma la fatica che si fa è ampiamente ripagata dal panorama, in un'oretta scarsa giriamo tutto il paese e ritorniamo all'auto (parcheggio a pagamento 2 euro tutto il giorno) non prima di aver visitato la chiesa e la cappella vicina, e aver dato un occhiata alla brulla cmpagna dove un tempo venivano prodotti quintali di mandorle, fa caldo e strano a dirsi il vento quassù non arriva, ma ci sono altri paesi da andare a vedere quindi facciamoci coraggio e rientriamo in auto, la visita di Pigna,Aregno e Corbara dopo aver visto Sant'antonino è abbastanza "deludente" o meglio sarebbe fantastica se non avessimo cominciato dal meglio...... è un peiodo in cui quasi tutte le sere a Pigna o a Corbara nella chiesa i cori polifonici corsi si esibiscono, per tanta gente questi cori potrebbero essere una rottura di scatole, noiosi e incomprensibili, per chi invece ama quest'isola rappresentano l'anima, per me poi cresciuto tra gente che in qualsiasi luogo si etteva a cantare i cori di montagna la ricerca di questi cori è diventato un must (per mia moglie e mio figlio un po meno, ma piano piano stanno cominciando acnhe loro ad apprezzarli), visitati i paesi riprendiamo la strada verso l'ile rousse ma invece di tornare per dove siamo venuti, prendiamo la strada che ci porta a fogata, e lì facciamo la scoperta una vecchia villa disabitata e diroccata che attira il nostro interesse, ci fermiamo incuriositi da un paio di particolari e lì scopriamo quanto sia bello vedere dall'alto la spiaggia di bodri con il mare agitato, si perchè nel frattempo il ventio non è calato anzi continua a salire, al punto che vedendo arrivare un traghetto diretto al posto de l'ile rousse compatiamo quei poveracci che sono a bordo....... la giornata finisce con la classica spesa al supermercato, e pantagruelica cena (sul terrazzo con il panorama del mare e le ondate che verso lozari ed ostriconi battono sulle scogliere), il vento fischia duro domani vedremo per ora guardiamoci dei film di hitchcock..........
Altro giorno di mare, deciso un po così all'ultimo momento da temerari visto che per tutta la notte il vento ha fischiato e il mare dal terrazzo si vede che è molto agitato, però proprio epr il vento il cielo è terso splendido con un sole stupendo..... è una di quelle giornate che se non stai attento al mare fai l'arrosto visto che il vento rinfresca e il sole picchia ma non lo senti.....
Come previsto il mare è alto ma è anche uno spettacolo solo che il vento seppure siamo al riparo degli scogli è fastidioso e dopo qualche ora a metà del pomeriggio decidiamo di fare un giro per la balagna oggi la destinazione è appena fuori da L'ile Rousse a Monticello, un bel paesino arroccato sopra l'ile rousse, o meglio diciamo attaccato a l'ile rousse diciamo che è la zona panoramica resta in alto e da lì si ha visione di tutta la zona, l'unio neo è la strada una è bellissima mente l'altra quella che passa da santa reparata di balagna dopo santa reparata ritorna ad essere una strada vecchio stile corso una strada di quelle che si incontravano tanti anni a, stretta piena di curve e senza alcuna protezione, arrivato a monticello proseguo per la strada che sembra porti inc asa di qualcuno ed invece passando epr un apio di punti "critici" porta nella piazza del paese dove c'è l'mmancabile monumento ai caduti della grande guerra un monumento che vista la ricorrenza dei 100 anni dal'inizio fa riflettere, quando in paesi ceh avranno a quel tempoa vuto 200/00 abitanti o poco più vedere una lapide con 40 nomi fa pensare e nonpoco, ritornano alla mente i discorsi dei vecchi corsi che imputavano alla francia di aver voluto con la scusa della guerra annientare una intera generazione se non un intero popolo quello corso reo di essersi opposto 150 anni prima alla francia e reo di essere ancora troppo "italiano" m queste sono solo considerazioni...... una visita rapida al paese (più che una visita è un'occhiata vsito che i aprcheggio non se ne aprla assolutamente) e si riaprte gisuto in tempo per incrociare le auto di un corteo nuziale, bellissime e coinvolgenti le scenografie, auto addobbate con tulle e praticamente un paese in festa...... Ne approfittiamo per dare un occhiata alle case e principalemtente ai costi ne vediamo un paio bellissime ma un po troppo a nostro parere isolate, ma il panorama è di quelli fenomenali, con un binocolo facciamo la prova e si vede il capo corso nitidamente.........Il tempo vola e come ogni sera la tappa al supermercato è necessaria, e lì troviamo una spiacevole sorpresa avevmo notato che gli scaffali non erano così riforniti come al solito, avevamo notato dei traghetti della Sncm fermi sia a Bastia che a L'ile rousse, avevamo notato che mancavano i francesi continentali ma non sapevamo ne il perchè ne avevamo correlato le cose tra di loro, ed invece dei cartelli appesi agli scaffali mezzi vuoti informano al clientela che a causa di uno sciopero dei marittimi della sncm le scorte stanno per finire e non possono essere reintegrate, la cosa ha naturalmente scatenato la corsa della gente all'acquisto oltre a generare panico in mezzo ai turisti, specie quelli della prima volta, sopratutto per il problema dei rifornimenti di carburante, a noi sinceramente la cosa non ha preoccuapto più di tanto visto che per abitudine appena arriviamo facciamo al scorta di quello ceh ci serve limitando poi gli acquisti giornalieri al pane e la futta (che essendo locale non manca mai), oltretutto stasera l'idea è quella di andare a mangiare qualcosa dai ragazzi.... Il vento continua a fischiare domani di sicuro sarà ancora mare grosso ma noi ci saremo
dopo un paio di giorni di mare passati a sfidare il vento più o meno forte che imperversa sulla balagna oramai da quando siamo arrivati, decidiamo di prendere un giorno di riposo dedicando il pomeriggio alla visita di Marina di Sant'Ambroggio a Lumio sempre nell'ottica di un futuro acquisto di casa e di andare a fare un giro fino a lavatoghju o come lo consociamo noi italiani lavatoggio, cominciamo con il dire che Sant'Ambroggio non mi piace, si presenta male non per la bellezza del luogo che è stupendo ma per tutta una serie di divieti che appena arrivi in paese trovi, è vietato sostare coi camper (e ci può stare) è vietato fare pic nic o anche solo mangiare nella pineta e questo già può essere noioso, è vietato questo è vietato quest'altro..... scendendo si ha l'idea di un luogo veramente esclusivo, ma a mio aprere non all'altezza delle bellezze che lo circondano, un luogo esclusivo non ha come panorama i cantieri per le barche, siamo arrivati alla marina e siamo rimasti sempre più delusi, devo confessare che all'inizio l'esclusività del luogo ci aveva piacevolemte colpito, quando poi abbbiamo cominciato a vedere lo standard delle persone (o meglio di una parte perché poi abbiamo incontrato anche eprsone cortesi e gentili) "classici puzzetta sotto al naso" abbiamo deciso che non arà certo quello il luogo dove compreremo la nostra casa peccato perché prima di quella cementificazione selvaggia quell'insenatura era una delle più belle della zona, servito dal trinighellu (in zona ci sono diverse fermate) con una bella spiaggia ma purtroppo il panorama è stato guastato da residence e caseggiati vari, club med, club nautici e centri commerciali..... Risalendo verso la strada nazionale si incontra il tennis club e finalmente si arriva sulla strada, un paio di km e si arriva ad uno dei paesi per me più belli dell'intero circondario, non è che sia particolarmente diverso dagli altri arroccati a mezza costa, il colpo d'occhio e lo stesso un paese con le case arroccate una vicina all'altra e con una chiesa intorno alla quale si sviluppa il paese stesso, il bello di Lumio non si vede durante il giorno bensì alla sera quando transitando dalla nazionale si viene accolti dal suo campanile illuminato all'interno, è un vero spettacolo purtroppo e non lo dico così per dire Lumio è spesso inflazionata da turisti e curiosi (molto spesso italiani, un tedesco non se lo sogna nemmeno) che vanno in quel luogo non tanto epr ammirare la bellezza del luogo o per visitare la chiesa ,che come in molti altri paesi è un insieme di opere d'arte e oltre ad essere un luogo di culto è usato spessissimo epr spettacoli di canti polifonici (queste chiese hanno tutte un'acustica impressionante), ma stazionano nella speranza di incontrae Laetitia Casta il cui padre è di Lumio luogo da lei frequanteto per anni..... la visita di Lumio è rapida a quel punto rimane del nostro progetto iniziale di recarci a Lavatoggio, cosa che facciamo ed ecco che nella strada che porta a lavatoggio incontriamo un gruppo di persone e meraviglia delle meraviglie sono gli stessi che abbiamo incontrato nel desert des agriates diversi giorni prima, rallento e capisco che sono persone che fanno il giro della corsica a piedi passando per il luoghi più caratteristici e belli, e non necessariamente solo sulla costa..... la strada per raggiungere il paese è un'latra di quelle rimaste a 30 anni fa, stretta senza protezioni e pericolosa, sincerametne la sconsiglio ai neofiti ma non perché ci siano particolari pericoli od ostacoli, perché se non si è abituati a come guidano i nativi c'è il rischio di spaventarsi o peggio sterzare bruscamente ...e lì guard rail non ce ne sono.... la cosa migliore in quei frangenti oltre a camminare piano ed essere semrpe pronti alla frenata è quella di rimanere nella propria linea all'nterno della propria linea di mezzeria perché son semrpe loro che a causa della velocità la sorpassano, ma sono sempre loro che rapidissimamente rientrano...... detto questo poso dire che lavatogio è un piccolo paesino di un centinaio di anime, molto caratteristico ma come ho già avuto modo di dire ne più e ne meno di altri, proseguendo da lavatoggio sempre per strade impossibili si ritorna sulla strada che avevamo percorso alcuni giorni prima infatti se si prosegue passando da cateri si ritorna ad Aregno e da lì Pigna Corbara e L'ile rousse.....
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un cormorano a bodri |
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bodri |
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oggi il vento fischia a 100 km/h |
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nonostante il vento i temerari ci sono |
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bodri visto dalla strada per corbara |
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algajola da sant'antonino |
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sant'antonino |
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ancora sant'antonino |
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gli asinelli di sant'antonino |
Quest'anno il vento ha deciso di impossessarsi dell'isola tenendo fede al suo nome Ile du vent, isola del vento, e questo è uno dei tanti nomi con cui la Corsica viene chiamata.... ile du vent, ile de la beaute isola della bellezza, Kalliste da un vecchio nome greco che vuol dire la bella o la bellissima, mentre epr tanti è semplicemente l'Isula ....l'isola quindi dopo qualche altro giorno di spiaggia e di mare con vento si ma moderato ci rievegliamo la mattina con il vento che fischia e romba, ma la voglia di amre è tanta e quindi destinazione Bodri si parte, arriviamo al parcheggio verso le 11,30 (orario normale per noi quando gli altri vanno via noi arriviamo) e notiamo che in tutto sono parcheggiate 4 auto non c'è la ragazza del biglietto e non ci sono auto estere solo italiani..... viene il grosso sospetto o che sia successo qualcoa o che il mare oggi sia veramente nero..... comunque siccome la fortuna aiuta gli audaci scarichiamo la nostra roba, escluso ombrellone e tenda e ci avviamo, arriviamo sulla spiaggia e meraviglia è tutta nostra.... prendiamo possesso della zona riparata dagli scogli e ci mettiamo a prendere il sole (io a dormire cullato dal rumore delle onde sugli scogli.... il classico franze ò ma della struggente ma si ghe pensu) sopo poco arrivano un gruppo di tedeschi, genitori e leggesi bene 5 figli tutti adolescenti, che in barba ad ogni regola intelligente di buon senso decidono che loro il bagno lo vogliono fare..... e lì capisco cosa vuol dire autorità..... uno dei ragazzi anzi la ragazza in questo caso dell'assistenza ai bagnanti cerca di spiegare a questi tipini (i cui genitori sene stavano tranquilli al sole) che a causa del vento si erano formate delle correnti pericolose e che era vietato anche solo mettere i piedi in acqua (bandiera rossa, ci si può bagnare solo con bandiera verde senza problemi e bandiera arancione in zona delimitata e sotto sorveglianza) i soggetti non volgiono capire al che rapida chiamata di radio e in un paio di minuti arrivano lì sia il responsabile dei pompieri che....la gendarmerie che con due parole percepite benissimo come arresto e multa fanno capire ai tipini che non è il caso di fare gli eroi...anche eprchè come sottolineato dal capo pompiere chi rischia la pelle se succede qualcosa e devono intervenire sono loro... i tipi se ne vanno stizziti e noi siamo ancora i padroni della spiaggia fino al primo pomeriggio quando dal vicino campeggio comincia qualche altro temerario a scendere al mare, il vento è sempre fortissimo al punto che la sabbia fine sollevata dalle folate frusta la pelle, ma c'è anche da dire che è uno dei giorni che mi diverto di più a fare fotografie, le onde indirizzate dal vento e le correnti fanno dei giochi d'acqua che neppure il miglior artista potrebbe studiare, l'acqua sembra danzare al ritmo di musica. Purtroppo il tempo è tiranno e verso le 18 dobbiamo andare via e andare al centro commerciale dove persiste il problema ( in tv vedrò che a Bastia non era stata una giornata tranquilla però l'indomani mattina il problema era risolto).
Torniamo all'appartamento e dopo una rapida doccia andiamo in paese, stasera c'è particolare movimento forse dovuto al fatto che molta gente non è andata al mare ma si è spostata nel paese, ammiriamo un gruppo di uomini e donne che giocano a bocce e poi andiamo a cena, non prima di aver scambiato due battute con alcuni conoscenti sull'andamento del Tour de france.
Oramai sono quasi 10 giorni che siamo qui e dobbiamo dire che rispetto alle notizie che ci giungono da casa siamo fortunati non piove ma rispetto allo scorso anno le temperature specie la sera sono di 6/7 gradi inferiori......
Il giorno successivo e quello ancora dopo sono stati i due giorni peggiori dal punto di vista del vento, stimato ad una velocità di circa 120km/h e se un giorno semrpe da temerari e forti del fatto che avevamo il nostro angolo riparato l'altro abbiamo saggiamente deciso di fare un'altra escursione nell'interno destinazione Belgodere
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la valle del Regino |
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il solito monumento ai caduti della prima guerra mondiale |
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il treno che da Bastia porta a Calvi |
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un caruggio |
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di qui si va all'interno |
Il giorno della gita a belgodere è un giorno con il cielo inizialmente terso e limpido ma che nel primo pomeriggio si vela un po' per poi tornare a risplendere e a ricoprirsi il tutto in un susseguirsi frenetico dovuto ad un vento che se a terra era stimato intorno ai 100 km/h in cielo faceva sembrare le nuvole delle auto di formula 1 alla velocità con cui viaggiavano.
Cominciamo con il dire che le strade che portano a belgodere sono diverse e che come in tutta la balagne si intrecciano, partendo da l'ile rousse bisogna procedere in direzione bastia per un 6/7 km fino all'incirca a lozari lì si trova un bivio e prendendo sulla destra si incomincia ad addentrarsi nell'interno costeggiando per un po di km il corso del regino uno dei tanti fiumiciattoli che scorrono nella balagna,, ani ad essere sinceri ci si addentra nella vallata del regino, una vallata chiusa tra i monti dove si trova Belgodere e i monti alle spalle delle spiagge, l'inerpicarsi verso il paese è molto dolce si impiegano diversi km pr raggiungerlo (è a 310 m di altitudine) e il paesaggio quello di un enorme uliveto, infatti oltre agli arbusti della macchia mediterannea la vegetazione più presente è quella formata dagli olivi, muri a secco ed olivi, oliveti a non finire che crescono ovunque al punto che a pochi km da Belgodere un grosso olivo spunta da sotto il manto stradale. Pochi km prima si incorcia la ferrovia che porta a Ponte leccia, a bastia e ad Ajaccio da una parte, e a calvi dall'altra, la stessa ferrovia che quando giunge pochi kn più avanti prende il nome di tram della balagna o trinighellu..... nessuna protezione tra la massicciata e la strada e l'unica fermata che incontriamo è composta da una semplice tettoia in muratura con una panchina anch'essa in muratura niente altro (come da altre parti qui la fermata è a richiesta come per gli autobus). Il paese è piccolo (meno di 500 abitanti ma si apre su una vallata e permette di spaziare con lo sguardo fino quasi al mare, una cosa che colpisce all'ingresso del paese è un cartello in lingua corsa che cita ...andate piano i bimbi giocano subito dopo la caserma della gendarmerie (grossisima enorme per la grandezza del paese) e davanti al aprcheggio l'ufficio postale (aperto alle 16.00 in un posto così piccolo) e la farmacia....
Parcheggiamo e chi ti troviamo davanti al cartello che indica la mappa dei sentieri percorribili i soliti camminatori già visti nell'agriates e verso lavatoggio che stanno discutendo con un gendarme sull'opportunità o no di intraprendere un sentiero che porta nell'interno, opportunità che il gendarme ritiene non ci sia in quanto con il vento che tira ritiene pericoloso addentrarsi fuoristrada sia per il pericolo di incendi (c'era la massima allerta) sia per la caduta di rami, massi sia perché non era escluso che in alto avrebbero potuto trovare condizioni climatiche particolari e non erano vestiti adeguatamente, infatti le persone dopo un rapido conciliabolo decidono che il sentiero lo rifaranno in condizioni meteo migliori quindi dopo aver scambiato con noi qualche parola riprendono la loro marcia verso Palasca (dove avrebbero passato la note per poi continuare il loro giro verso ponte leccia e di lì fino a corte) noi nel frattempo avvertendo il rumore del treno in arrivo ci fermiamo per un paio di minuti ad attenderlo per poterlo fotografare ed infatti poco dopo eccolo spuntare giù in basso l'ampia curva che compie a mezza costa ci permette di scattare qualche foto, oltretutto è lento quindi ce lo gustiamo poi si parte all'esplorazione del paese, la strada si restringe tra due case e sottostrada languidamente sdraiato su un pergolato (ci siamo chiesti come faceva a starci) ci da il benvenuto un micio che svegliato dal rumore di un camion che sta passando, alza la testa ci guarda e poi si rimette a ronfare.....entriamo nella piazza principale del paese (quella con l'immancabile monumento ai caduti che fotografiamo, oramai ne ho una raccolta) dove sono presenti un paio di caffè con tavolini all'aperto (le cafè de la paix e le cafè de france) locali dai quali visti i prezzi esposti ci allontaniamo rapidamente (nemmeno sulle spiagge del sud hanno dI questi prezzi) dall'altra parte della piazza c'è la chiesa (chiusa) mentre la stessa è il crocevia per chi girando a dx vuole andae verso occhjatana (e di lì speloncato, lavatoggio e quindi lumio e il mare) mentre se di gira a sx si va verso ponte leccia, noi proseguiamo a piedi verso occhiatana e incontriamo subito un bazar dove vendono un articolo di primaria necessità ...il gas (questo fa capire che in questa zona il gas in tubatura non è ancora arrivato) e subito dopo in una vecchia costruzione esternamente un po fatiscente troviamo un negozio di lecornie (per chi piacciono e i golosi) questo negozio che in origine era sicuramente una vecchia cantina offre charchuterie, vins e fromages con l'immancabile scritta produits corses, un tavolo lungo la strada per chi vuole bersi un bicchiere di buon vino corso, bottiglie d'acqua minerale corsa (non capisco peerchè della saint Georges che è una fonte vicino sartene e non la zilia che sgorga a pochi km da belgodere) formaggi freschi della zona, marmellata (di fichi) e i classici prodotti di salumeria corsa (panzetta, lonzu, prisuttu, coppa, figatellu) che fan venire voglia solo a vederli ma che epr uno a dieta come me sono una coltellata al cuore..... appena passata questa rivendita davanti a noi si apre una splendida veduta sulla vallata fino a i monti ale spalle di un altro posto che noi abbiamo già visitato sant'antoninu.... la vallata mentre in basso è coperta di olivi, qui in alto è un immensa foresta di alberi di fichi, escono da tutte le parti, dai muri delle strade dai muri delle case, in mezzo ai sassi, e lì capiamo perché il negozio di poco prima ne aveva esposto una quantità enorme e pure di diversi tipi.... il resto del paese la parte vecchia è arroccato su uno sperone che si protende come un balcone naturale sulla vallata del regino, e in mezzo alle case fanno bella mostra delle palme e una cycas di dimensioni notevoli, il resto del paese (quello "nuovo") è costruito nella parte soprastrada, e sinceramente stride con il resto del paese, la visita a belgodere volge al termine mentre il vento stranamente sembra essersi calmato (sarà solo un'impressione dovuta al fatto che la vallata è protetta dai monti che bloccano il vento che viene dal mare.....torniamo all'auto riprendiamo la via per l'ile rousse, anche qui incrociamo diversi cilcisti che però essendo la strada molto ampia (a dispetto del fatto che ci troviamo nell'interno) non creano nessun problema, giunti a lozari ci rendiamo subito conto di quanto ho detto che il vento non era calato anzi.... ma nella nostra marcia di avvicnamento a L'ile Rousse notiamo una cosa che ci sorprende piacevolmente.... la Pascal Paoli (il traghetto ormeggiato da giorni nel porto) era ripartita non c'era più e quindi la cosa significava che lo sciopero era finito.... la conferma la abbiamo quando incrociamo una colonna di tir che stanno tornando verso bastia dopo aver rimpinguato gli ormai scarni magazzini del centro commerciale.... purtroppo questo vuol dire che è finita anche la pace...da stanotte cominceranno ad arrivare tutti i francesi continentali rimasti bloccati e sicuramente l situazione non sarà più così tranquilla ....
gli ultimi 4 giorni a l'ile rousse scorrono via tranquilli sono 4 giorni di mare e sole, sempre spiaggia di bodri con un vento da urlo ma che permette di fare delle fotografie stupende, lo spettacolo sono anche i temerari che si lanciano in mare con i windsurf e i kite surf sfruttando il vento, e mentre sono lì sulla spiaggia ad ammirarli (intanto do un occhio a mio figlio che fa il bagno nella zona vigilata dai bagnini) incontro dei conoscenti spezzini meravigliati (loro) di trovarmi su quella spiaggia...la meraviglia finisce quando gli spiego che è più di u quarto di secolo che ci vado...... La sera dell'11 contatto la persona che deve venire a prendere le chiavi credendo di dover lasciare l'appartamento entro le 10/11 del mattino ed invece meraviglia delle meraviglie la persona mi dice che fino alle 15 non viene la cosa non può che farmi piacere così possiamo dormire fino a tardi e poi fare tutto con molta calma..... alle 15.30 lasciamo l'ile rousse per destinazione calvi non prima di esser passati dai ragazzi del ristorante a prenotare il tavolo per la sera del 14 luglio.....
A Calvi torniamo al residence che ci aveva accolto quando siamo arrivati il bungalow però è un altro molto più visino alla piscina quindi riscaricata l'auto il tuffo rinfrescante è di routine, come lo è l'andare nella zona wifi per riconnettersi al mondo virtuale e social (si perché per 16 giorni ci siamo volutamente isolati, disintossicati e devo dire che la cosa non ha fatto altro che piacere) la giornata è stata pesante e quindi cena e visto che dopo un po di giorni abbiamo anche la tv italiana non ci facciamo sfuggire l'occasione di sentire due notizie dall'italia.....
La domenica mattina è una bella giornata ci alziamo presto e decidiamo di passare una mezza giornata in piscina... una mezza giornata che si trasforma in una rilassante giornata interrotta solo dall'andare a vedere la tappa del tour de france.
Alla sera decidiamo di andare a mangiare qualcosa a Calvi (sono ciirca 1500 mt a piedi dal residence al parcheggio) è una serata particolare, c'è la finale del mondiale di calcio e i locali sono strapieni ci rechiamo al nostro solito ristorante ma..... notiamo subito che qualcosa non va è vuoto con i cuochi seduti a fumare e di tutto il personale addetto ai tavoli non è rimasto che un cameriere (avevamo già notato quindici giorni prima che non si respirava una bella aria e che fra cucina e servizio ai tavoli non correva buon sangue.. evidentemente la situazione è degenerata a scapito della clientela....) delusi dal fatto cominciamo a girare come trottole fra i vari locali sia del porto che delle strade adiacenti, finalmente o meglio presi dai morsi della fame decidiamo per un locale sul porticciolo (recensito) dove ceniamo guardando la partita..... il servizio lascia a desiderare presi come sono i camerieri dal tifare per argentina o germania..... c'è da dire comunque che il cibo è buono e ancora meglio (a parere di mio figlio) il dessert una immensa coppa di chocolat ligeois..... come avevo previsto alcuni giorni prima la fine dello sciopero ha riversato una marea di francesi continentali, in mezzo a loro spiccano un nutrito gruppo di alsaziani che sfacciatamente tifano per la germania..... la partita deve ancora finire ma al gol della germania andiamo via.... (deluso io tifavo argentina) approfittando del fatto che c'è poca gente in giro diamo un occhiata alle agenzie immobiliari (nella speranza che ci sia qualcosa di nuovo) e notiamo che lungo tutta la strada principale è vietato parcheggiare così come in parte del parcheggio.... il tutto in previsione della festa nazionale del giorno dopo...... ci stupiamo nel veder stazionare dei mezzi della legione a guardia del luogo dove si svolgerà la manifestazione...certo è che domani non me la voglio perdere assolutamente.....
14 luglio
La giornata comincia con la solita piscina, un panino al volo e la tappa del tour .... la caduta di contador e il suo ritiro mi fanno perdere interesse per la corsa, quindi decidiamo di fare una bella passeggiata in paese, certo percorrere quel chilometro e mezzo in auto e percorrerlo a piedi è completamente diverso..... lo spettacolo delle scogliere e delle cale è bellissimo, è inimmaginabile che quel breve tratto di strada possa offire così tanto, comunque il tratto è breve e in 10 minuti lo copriamo, arriviamo giusto in tempo per assistere ala deposizione dei fiori ai caduti, alla premiazione di 5 o 6 legionari che si sono distinti durante il servizio in zona di operazioni (Mali e Afghanistan) e per vedere schierato un numero impressionante di baschi rosst ex legionari tutti rigorosamente in pantaloni kaki e camicia bianca si va da arzilli vecchietti reduci dall'indocina a più giovani reduci del libano, della jugoslavia, e ancora qualche reduce della seconda guerra mondiale.... la cosa che colpisce è la inesistente partecipazione dei locali alla manifestazione o meglio c'è tantissima gente ma sono quasi tutti turisti (molti italiani) e familiari dei legionari (che abitano in corsica ma corsi non sono) i corsi continuano la loro vita come se la cosa non gli interessasse, e probabilmente è così anzi sicuramente.... c'è da dire che rispetto agli anni passati durane l'inno francese non si è sentito cantare il dio vi salvi o regina (l'nno della corsica) la manifestazione è imponente come imponente è lo schieramento di mezzi e forze, spiccano in mezzo alla marea di divise kaki e kepì blanc le divise blu da parata della gendarmeria, sono loro la vera attrazione, finita la cerimonia delle premiazioni è il momento della parata, il comandante sale sulla jeep e si comincia prima i mezzi blindati, poi gli anfibi, poi i lanciarazzi , poi i blindati con le mitragliatrici, poi i reparti a piedi un buon 20 minuti di parata aperta dalla bandiera del r.e.p. mentre lungo il percorso dai numerosi altoparlanti le note de "le boudin" risuonano sono le 18.30 e noi fra due ora dobbiamo essere a l'ile rousse a cena, quindi visto che all'indomani si parte è arrivato il momento del solito giro di acquisti (ogni anno qualcosa di nuovo lo portiamo) e poi si rientra al residence dove dopo una rapida doccia si è pronti a partire con al nostra "mina" (è il nome che abbiamo dato alla nostra auto visto l'esplosività dei 120 cv che ci hanno permesso nel 2010 tra Bonifacio e Pianottoli di toccare la velocità di 210 km/h senza il minimo sforzo) in 15 minuti siamo a l'ile rousse e qui cominciano i problemi...non c'è un parcheggio nemmeno a pagarlo.... ironia della sorte ce ne sono quanti ne vogliamo in quelli gratuiti, certo sono a 500 mt dalla piazza paoli ma va tutto bene l'importante è cenare...... la cena è come sempre superlativa anche se triste perché sappiamo che fino al 4 luglio del prossimo anno non potremo tornare..... ma come sempre il nostro è un arrivederci e non un addio, finita la cena e salutati i ragazzi andiamo in passeggiata da dove assistiamo allo spettacolo pirotecnico semplice, carino e visibilissimo da tutta la passeggiata, alle 23.00 è tutto finito ora viene il peggio perché in una cittadina che di solito ha 2 mila abitanti stasera ci saranno 30 mila persone con auto a seguito...... è le 24 quando arriviamo al residence .... domani si parte ma visto che l'imbarco è alle 20 abbiamo ancora tutta una giornata da trascorrere e voglio fermarmi durante il viaggio in uno dei posti "storici" della corsica anzi il posto storico per eccellenza ... Ponte Novu....
IMMAGINI DELLA PARATA DEL 14 LUGLIO
15 Luglio
Oggi è il giorno dela partenza...purtroppo questi 20 giorni sono volati nonostante siano stati intensi e la lunghezza delle giornate abbiano permesso di fare tante cose in un gorno solo che già ad agosto non si riescono a fare..... Partiamo da Calvi verso le 9.30 passando da bodri lanciamo un bacio alla nostra spiaggia con la promessa di rivederci il prossimo anni...... un rapido giro per l'ile rousse e via lugo la nazionale al ritorno però non ripassiamo dal Desert des Agriates, ma seguiamo la direttiva per Ponte Leccia, dove ci fermiamo a far colazione e a scattare due fotografie al ponte spettacolare.... il paese non è grande anzi è minuscolo ma è uno snodo importantissimo sia stradale che ferroviario da ponte leccia infatti si diramano le due strade quella che abbiamo percorso noi venendeo da Calvi (e di lì si può visitare tutta la costa ovest) e quella che porta attraverso l'interno a Corte (l'antica capitale della Corsica) e superato il col de vizzavona ad Ajaccio. Questa zona è a mio personale parere il cuore storico della Corsica la sua anima quella indipendentista..... nel giro di pochi km troviamo Morosaglia (il paese natale del Babbu Pascal Paoli dove c'è al casa natale e un piccolo museo), Corte che come ho detto è l'antica capitale della Corsica indipendente oltre alla sede dell'università chiusa dai francesi nel 1769 quando occuparono la corsica definitivamente e riaperta 214 anni dopo, e Ponte novu la tappa più dolorosa dove il sogno di Paoli si infranse (e con il suo quello della Repubblica di Corsica)
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ponte leccia |
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ponte novu |
La visita a Ponte Leccia porta via poco tempo è rapida perchè l'intenzione è fermarsi al Ponte Novu un vecchio ponte genovese che è passato alla storia perchè in quel luogo nel 1769 vi fu combattuta la battaglai che sancì come ho detto poc'anzi la fine dell'indipendentismo Corso, arriviamo nella località che dovrebeb essere una frazione dei Castello di Rostino dopo pochi km e superato il ponte sul golo andiamo nel parcheggio creato nel sito storico..... come da molte altre parti una cartellonistica informativa (molto esaustiva) racconta in inglese, frrancese e corso i fatti, gli antefatti e la battaglia, oltre a dare informazioni tecniche su come era il ponte...ora ridotto ad una campata su una riva e un'altra sull'altra, mancando tutta la parte centrale demolita durante la seconda guerra mondiale dalla cecità di qualche ufficiale italiano che astutamente pensava di fermare in quel modo l'avanzata delle truppe tedesche...... detto alla ligure na belinata perchè visto che il golo tutto è all'infuori di un fiume di portata (è poco più di un ruscello) i carristi tedeschi si fecero na bella risata e passarono oltre attraversando il corso d'acqua insieme alla fanteria raggiungendo bastia da dove furono cacciati (ma questo lo racconto dopo) tutto in quel sito ricorda la battaglia dal bar ristorante vicino che si chiama L'Arcusgi (l'archibugio l'arma simbolo della rivolta indipednentista) all'epitaffio scritto sui una targa che cita: « Qui casconu u 9 maghju 1769 e milizie di Pasquale de Paoli luttendu per a libertà di a patria » personalmetne ritengo questo luogo emblematico epr capire l'anima dei corsi, se pensate che in meno di 2000 male armati peggio equipaggiati fronteggiarono i 5000 uomini di uno degli eserciti più organizzati dell'epoca......
La visita si protrae per un bel po di tempo, poco da vedere ma molto da capire e da apprezzare considerando che i ruderi sono stati messi in sicurezza e il ponte è transitabile a piedi tranquillamente nellle sue parti rimaste, l'acciotolato è stato ricostruito in maniera similare a quelli dell'epoca come una piazza con tavolini in legno e panche (sotto l'ombra degli alberi) sono state poste nella piazzetta adiacente.... inoltre volendo una piccola spiaggetta da la possibilità di bagnarsi nelle limpide e fresche acque del Golo...... Ripartiamo per l'ultimo balzo quello che ci porterà a Bastia, è quasi mezzogiorno di un giorno caldissimo (oggi non c'è vento) e sappiamo che in un'oretta saremo a furiani dove nel centro commerciale dobbiamo fare le ultime spese di prodotti alimentari e altro (una maglietta dello Sporting Bastia e altre cose)
Sono le 18.30 quando arriviamo al porto, il traghetto sta per arrivare ma c'è ancora tempo per fare un ultimo giro nelle parti vicine al porto ed è lì che per l'ennesima volta leggo la sublimazione della menzogna (voluta da De Gaulle) sul muro del porto campeggia in bella mostra una targa che ricorda che la Corsica fu il primo dipartimento francese liberatosi (da solo) dall'occupazione nazista.... beh ogni volta che la leggo mi sale l'ira è una bugia grossa come una casa, la Corsica fu liberata dai maquis, dai Goumiers ma anche dagli ITALIANI, il comandante Feccia di Cossato distrusse tutte le motozzattere e le navi tedesche presenti nel porto di Bastia, mentre alpini e bersaglieri combattevano e liberavano il porto....... l'ho già scritto da altre parti e ogni volta che leggo quella targa mi tornano alla mente le parole di un'anziana signora corsa che parlava perfettamente l'italiano che tantissimi anni fa mi spiegò che lei conosceva la nostra lingua perchè i suoi genitori l'avevano mandata a studiare in italia per riconoscenza verso ...... quei ragazzi italiani marinai alpini e bersaglieri che lei ricordava allineati sul molo in attesa di esser seppelliti caduti per liberare la città ai tedeschi........ e comunque ogni volta arrivo alla conclusione che la verità non sta mai scritta ne sui libri ne sulle lapidi......
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all'anno prossimo |
Alle 19.00 arriva il Traghetto in pochi minuti siamo a bordo portiamo la roba in cabina e saliamo sul ponte a guardare per l'ultima volta il panorama di bastia...... alle 19.45 ci stacchiamo dal molo e con sorpresa mi accorgo che in questo viaggio infrasettimanale siamo quasi tutti abitudinari o meglio corsi di adozione.... c'è chi si chiede se ha chiuso acqua gas e staccato la luce, c'è chi parla già dell'anno prossimo, c'è chi sa che ad agosto ritornerà........ tutti insieme salutiamo la corsica........ da domani si comincia ad organizzare le vacanze 2015